Aria condizionata canalizzata: quando conviene installarla?

Avrai certamente sentito parlare dell’aria condizionata canalizzata e delle differenze rispetto il sistema con gli split tradizionali.

Questo sistema rappresenta a tutti gli effetti una soluzione di climatizzazione efficiente e versatile, capace di regalarci una temperatura omogenea in ogni ambiente di casa.

Chiaramente ci sono dei casi in cui un impianto di questo tipo è da preferire, ed altri in cui può andar bene anche il classico sistema con i monosplit. Vediamo di seguito quali.

Ampie metrature

L’impianto canalizzato si rivela particolarmente vantaggioso per case di grandi dimensioni o con una conformazione complessa. Lo stesso dicasi per negozi, uffici e attività commerciali di ogni tipo in cui vi sono superfici particolarmente ampie.

In questi casi, la canalizzazione permette di distribuire l’aria in modo uniforme in tutti gli ambienti, evitando l’installazione di multiple unità split ed offrendo un’estetica più pulita e minimalista.

Design e comfort

L’assenza di qualsaisi unità a vista fa in modo che l’aria condizionata canalizzata sia ideale per chi desidera avere un ambiente privo di ogni tipo diu ingombro e armonioso dal punto di vista del design.

Le bocchette di diffusione dell’aria vengono solitamente posizionate con discrezione nel soffitto o nelle pareti, e sono in grado di adattarsi ad ogni stile d’arredamento.

Inoltre, il sistema canalizzato offre un comfort superiore rispetto agli split, grazie alla distribuzione uniforme dell’aria e alla silenziosità del motore che viene posizionato in un locale tecnico.

Efficienza energetica

I moderni impianti consentono di realizzare sistemi di aria condizionata canalizzata ad alta efficienza energetica, e dunque in grado di ridurre i consumi oltre che l’impatto ambientale.

Inoltre, l’abbinamento a sistemi di controllo intelligenti (vedi tutte le opzioni che la domotica offre) permette di ottimizzare ulteriormente i consumi, regolando la temperatura in base alle esigenze e alle zone della casa effettivamente occupate nei vari momenti del giorno e della notte.

Riscaldamento e deumidificazione

Oltre al raffrescamento estivo, l’aria condizionata canalizzata può essere utilizzata per il riscaldamento invernale, una vera e propria pompa di calore.

Questo rappresenta un vantaggio sia in termini di efficienza energetica che di comfort, dato che in questa maniera è possibile gestire con un unico impianto sia il caldo che il freddo. In quessto caso ad esempio, non sarebbe più necessario far installare in casa i classici termosifoni in quanto sarebbe direttamente l’impianto canalizzato a provvedere a riscaldare gli ambienti quando si desidera.

Inoltre, l’impianto canalizzato può essere adoperato semplicemente in modalità deumidificatore, eliminando così l’umidità in eccesso dall’aria e creando un ambiente più salubre e confortevole soprattutto nelle giornate più afose.

Manutenzione e costi

Come ogni altra cosa, anche un impianto di aria condizionata canalizzata richiede una manutenzione periodica da parte di personale qualificato, che ne verifichi l’efficienza e la sicurezza.

Ci sono invece piccole operazioni di manutenzione che possono essere svolte in autonomia, come ad esempio la pulizia dei filtri.

Per quanto riguarda i costi di installazione possiamo dire che questi sono leggermente superiori rispetto a quelli di un sistema a split, ma possono essere ammortizzati nel tempo grazie al risparmio energetico e alla maggiore durata dell’impianto.

Valutazione preliminare

Prima di optare per l’aria condizionata canalizzata, ovviamente è fondamentale valutare la fattibilità dell’installazione.

L’impianto necessita infatti di controsoffitti o intercapedini per il passaggio delle canalizzazioni, che potrebbero non essere presenti in tutti gli edifici.

Inoltre, è importante considerare l’isolamento termico dell’abitazione, in quanto un edificio mal isolato potrebbe vanificare i benefici offerti da questo sistema di climatizzazione.

Possiamo dunque dire che l’aria condizionata canalizzata rappresenta una scelta davvero interessante per chi desidera un sistema di climatizzazione efficiente, versatile e dal design elegante.

La convenienza del farne installare uno dipende da diversi fattori, e tra questi il più importante sono le dimensioni dell’abitazione; una volta valutate quelle è possibile procedere con il passo seguente.

Aprire un negozio vintage: come arredarlo?

Aprire un negozio vintage è un’idea imprenditoriale sempre più in voga. I prodotti vintage sono infatti sempre più ricercati dai consumatori, che apprezzano il loro stile unico e la loro storia.

Se stai pensando di aprire un negozio vintage, uno degli aspetti più importanti da considerare è certamente l’arredamento. L’arredamento del tuo negozio è infatti il vero biglietto da visita per i tuoi clienti, e può aiutarti a creare l’atmosfera giusta per il tuo business.

Noi abbiamo pensato per questo di fornirti alcune idee utili e creative al riguardo, ma prima cerchiamo di capire perché la gente ama il vintage e cosa spinge le persone ad acquistare oggetti di un’epoca lontana.

Perché la gente ama il vintage?

La gente ama il vintage per una serie di motivi. Innanzitutto, gli oggetti vintage sono unici e originali. Sono prodotti che non si trovano più in commercio, e che hanno una storia da raccontare.

In secondo luogo, gli oggetti vintage sono spesso di alta qualità. Sono realizzati con materiali e tecniche che oggi non esistono più, e sono quindi più duraturi e resistenti.

Inoltre, gli oggetti vintage possono essere un modo per esprimere la propria personalità e il proprio stile.

Cosa spinge le persone ad acquistare oggetti di un’epoca lontana?

Le persone che acquistano oggetti vintage sono motivate da una serie di fattori. Alcuni sono alla ricerca di un oggetto che possa raccontare una storia. Altri sono alla ricerca di un oggetto di alta qualità, che duri nel tempo. Altri ancora sono alla ricerca di qualcosa che ricordi la gioventù o i bei tempi che furono.

Qualsiasi cosa spinga le persone ad acquistare oggetti vintage, tu fai bene a fare in modo da non deludere le loro aspettative e creare un’atmosfera che ricordi i tempi passati. Ecco di seguito alcuni consigli in merito.

Crea un’atmosfera accogliente

L’obiettivo principale dell’arredamento di un negozio vintage è quello di creare un’atmosfera che soddisfi quel desiderio di “viaggio nel tempo”. I clienti devono sentirsi a proprio agio nel tuo negozio, e devono percepire quell’atmosfera di nostalgia mista a voglia di scoprire i tuoi prodotti.

Per creare un’atmosfera accogliente, puoi ricorrere a mobili e accessori vintage e arredare così a tema ogni ambiente. I mobili vintage donano infatti al tuo negozio un tocco di personalità e di autenticità. Puoi anche utilizzare luci soffuse e tessuti naturali per creare un ambiente ancora più caldo e confortevole.

Evidenzia i tuoi prodotti

L’obiettivo dell’arredamento del tuo negozio è anche quello di evidenziare per bene i tuoi prodotti. I clienti devono essere in grado di vedere facilmente la merce esposta e di apprezzarne la bellezza.

Per evidenziare i tuoi prodotti al meglio, puoi utilizzare scaffali e vetrine retroilluminate. Puoi anche ricorrere ad un layout del negozio che permetta ai clienti di vedere facilmente tutti i tuoi prodotti.

Utilizza le insegne vintage

Le insegne vintage sono un modo perfetto per dare al tuo negozio un tocco di stile e di originalità, oltre che il fascino del passato. Le insegne vintage sono disponibili in una grande varietà di stili e colori, e possono essere personalizzate come preferisci per adattarsi al tuo negozio.

Questo può essere davvero un ottimo modo per attirare l’attenzione dei passanti e promuovere il tuo negozio.

Crea un’atmosfera magica

I clienti devono sentirsi come se stessero esplorando un tesoro quando varcano la soglia del tuo negozio. L’arredamento dovrebbe dunque incoraggiare i clienti a curiosare e a scoprire i tuoi prodotti.

Per creare un’atmosfera particolare, puoi giocare non solo con gi arredi ma anche con le luci e le decorazioni. Puoi pensare anche di nascondere alcuni dei tuoi prodotti in modo da invogliare i clienti a cercarli.

Prospettive finali

L’arredamento di un negozio vintage è un aspetto davvero importante da considerare se stai pensando di aprire un negozio di questo tipo.

Fai bene per questo a scegliere l’arredamento giusto e creare un’atmosfera accogliente, riuscendo così ad evidenziare i tuoi prodotti.

Non dimenticare però la cosa più importante: chi varca la soglia di un negozio vintage vuole sognare, tornare indietro nel tempo. Fai in modo che ognuno possa sentirsi nel periodo più bello della propria vita ed il tuo negozio sarà già un successo!

Come attirare clienti per un parrucchiere, un salone di bellezza o un barbiere

Un parrucchiere, un salone di bellezza o un barbiere sono attività molto facili da avviare, ecco perché nelle nostre città proliferano piccoli saloni da parrucchiere sia maschili che femminili.

L’investimento necessario è relativamente contenuto e le procedure sono semplici se le confrontiamo con altre tipologie di imprese. Tutto ciò rende facile allestire un salone con le giuste  forniture per parrucchieri, ma farlo decollare non è altrettanto facile.

Vedremo quindi di seguito come attrarre clienti per un parrucchiere, per un salone di bellezza o per un barbiere che voglia veramente soddisfare i clienti e avere successo.

Ma vedremo anche come aumentare le aspettative di successo, creando un business attraente e con adeguata personalità.

In ogni caso, tutto ciò che stiamo per esporre di seguito vale sia per un parrucchiere per uomo che per donna, dunque questi consigli sono buoni a prescindere dal fatto che tu ti rivolga prevalentemente ad una utenza maschile che femminile.

Come attirare clienti per un parrucchiere: definisci il tuo cliente tipo

Come sempre nel mondo del marketing, se vuoi attirare clienti la prima cosa che devi fare è definire il tuo cliente tipo.

Come saprai da altri post, i profili di potenziali clienti tipo (detti anche “buyer persona”) ti aiuteranno a conoscere le motivazioni che spingono il cliente ad andare dal tuo parrucchiere o a scegliere eventualmente un’altra struttura.

Anche se hai un’attività aperta a tutti, ciò non significa che proprio tutti andranno nel tuo salone per tagliarsi i capelli o per cambiare acconciatura.

I tuoi servizi, i tuoi prezzi, l’ubicazione dei locali, persino il tuo aspetto estetico determineranno quali persone varcheranno la porta e quali servizi esse richiederanno.

Cosa annotare nel profilo tipo

Devi creare  per questo un profilo per ciascuno dei clienti tipo della tua attività. In questo profilo è conveniente annotare le caratteristiche generiche di quel potenziale cliente: quanti anni ha, il suo sesso, quali sono i suoi modelli di vita (quali sono i suoi orari di lavoro, quanto spesso va dal parrucchiere o barbiere, quali servizi richiede di solito, etc.).

Non si tratta di conoscere o “catalogare” persone specifiche, si tratta di creare un profilo di un potenziale cliente, uno che chiaramente abbia molte affinità con i servizi che proponi ed è per questo che lo consideriamo un cliente ideale.

Esplora i loro bisogni

È fondamentale che tu rifletta su quali sono i motivi che spingono questo cliente ad andare nella tua attività e non in una delle tante che ci sono in giro, sia nello stesso quartiere che in giro per la città.

Ma devi anche analizzare a che ora è più comodo per loro raggiungerti, quali giorni sono i migliori, quanto sono disposti a pagare per i tuoi servizi… solo così puoi preparare un’offerta adeguata e compensare i momenti di scarso lavoro con promozioni mirate.

Se vuoi attirare clienti per il tuo salone da parrucchiere, devi prendere sul serio questo tipo di lavoro.

Individua i profili più redditizi

Definisci almeno quattro diversi profili di potenziali clienti. Una volta effettuata questa prima analisi,  la cosa successiva è vedere quali di essi (uno o più) sono i più redditizi, i più attraenti per il tuo salone da parrucchiere.

Questo può dipendere dalla tua specializzazione professionale o dalla tradizione dell’attività, se si tratta di un parrucchiere aperto da diversi anni. O semplicemente dal fatto che nel tuo quartiere ci sono troppi parrucchieri concentrati su un tipo di pubblico specifico e pensi sia meglio differenziarti.

Qualunque sia la ragione, dovresti classificare i tuoi clienti ideali e scegliere quello che pensi possa fornirti più lavoro per adattarti in base alle loro esigenze, in modo che i clienti possano individuare più facilmente la tua attività e sapere perfettamente cosa possono aspettarsi quando entrano in negozio.

Creare l’atmosfera nel tuo giardino

Esistono diverse cose che puoi fare per rendere il tuo giardino uno spazio ancora più bello da vivere, giorno dopo giorno. Molte di queste sono realizzabili in poco tempo e non richiedono particolari competenze da parte tua. Vediamone insieme qualcuna.

L’illuminazione

Potresti non averci mai pensato, ma avere una illuminazione adeguata in giardino ti consentirebbe di poter trascorrere più tempo in questo ambiente così bello anche di sera, soprattutto in estate. Esistono tantissimi modelli di luci (anche a led) che possono aiutarti ad illuminare a dovere il tuo giardino mantenendo bassi i consumi.

Un giardino infatti, non va goduto solo durante le ore in cui c’è la luce naturale del sole, ma anche nel momento in cui giunge la sera. Ecco perché è necessaria un’adeguata illuminazione, chiaramente evitando spese inutili. Nulla infatti è più bello di una cena in giardino in estate, dato che qui la temperatura è sicuramente più fresca rispetto il resto della casa.

Considera che non avrai bisogno di una unica fonte principale di luce ma anche di illuminazione accessoria per evitare che possano formarsi dei punti ciechi. Quello dell’illuminazione è uno dei più importanti aspetti nell’ambito della progettazione giardini, in quanto è bene portare i punti luce laddove servono per tempo.

Il sistema di irrigazione

Così come per la luce, anche il sistema di irrigazione va definito in anticipo: bisogna installare l’impianto (meglio se automatizzato) che sia commisurato alle esigenze del prato o delle specie che avrai deciso di piantumare. Esistono sistemi di irrigazione a goccia o a pioggia, e dunque perfettamente in grado di adattarsi ad ogni tipo di necessità, e soluzioni funzionali per ogni giardino o spazio verde.

Le personalizzazioni

Per rendere il tuo giardino una vera espressione della tua personalità e del modo in cui intendi vivere questo spazio, non possono mancare alcuni elementi che ti consentono di personalizzarlo. Dai complementi d’arredo ai giochi d’acqua, passando per le casette, la scelta è davvero ampia e basta dare spazio alla fantasia per individuare quelle soluzioni in grado di stupire gli amici.

Più controllo e sicurezza in azienda grazie ai badge

Oggi sono sempre più le aziende che decidono di adottare delle soluzioni adeguate per riuscire a controllare l’ingresso e l’uscita dei lavoratori dalla sede aziendale. Le ragioni sono da ricercare nella salvaguardia del patrimonio aziendale da eventuali intrusioni inopportune, volte a danneggiare o sottrarre dispositivi e apparecchiature che hanno un certo costo, ma anche nell’ottica di fornire maggiore sicurezza ai dipendenti stessi.

Una soluzione che garantisce controllo e sicurezza

Grazie ai rilevatori di presente infatti, e in particolar modo grazie ai moderni badge timbratura, non solo è possibile impedire l’accesso all’interno dei locali aziendali a tutti coloro i quali non sono autorizzati, ma è anche possibile sapere in ogni momento quanti lavoratori sono presenti all’interno della sede aziendale ed in quale area si trovano esattamente.

Ciò è particolarmente di rilievo in occasioni quali calamità o emergenze che necessitano una immediata evacuazione dalla struttura: pensiamo ad esempio ad un incendio in corso, momento in cui diventa fondamentale sapere quante persone esattamente si trovano ancora all’interno dell’edificio così da poter facilitare anche il lavoro dei soccorritori.

Parliamo dunque di una tecnologia che è in grado sia di preservare quello che è il patrimonio aziendale, ma anche di tutelare l’incolumità dei dipendenti e facilitare le operazioni di soccorso in caso di emergenza. I timbracartellini commercializzati da Cotini srl rappresentano l’avanguardia del settore, e consentono di innalzare notevolmente il livello di sicurezza di ogni tipo di edificio andando così a soddisfare anche diverse norme inerenti la sicurezza sul lavoro.

Ampia possibilità di personalizzazione

È possibile scegliere tra badge magnetici e di prossimità in base alle proprie esigenze, ed è sempre possibile personalizzare i badge mediante un numero progressivo stampato sul badge stesso, o direttamente apporvi il logo aziendale, la ragione sociale nonché la foto di ciascun dipendente. È possibile infine associare i badge a dei pratici portabadge che consentono di averlo sempre a portata di mano ed evitare di perderlo, poggiandolo distrattamente o al tempo stesso evitare di dimenticarlo a casa o in auto.

Attrezzature per Area Giochi e Gonfiabili

Go Leisure è una azienda che da oltre 20 anni si occupa della produzione di giochi e attrezzature per allestire spazi ludici, sia interni che esterni. La qualità dei materiali e la cura impiegata durante ogni fase di lavorazione, fanno si che i gonfiabili Go Leisure e tutti gli altri prodotti commercializzati da questa importante realtà rispondano perfettamente a tutti gli standard di sicurezza da adottare, considerando che i fruitori delle attrezzature saranno bambini. In particolare parliamo di giochi gonfiabili di qualsiasi tipologia e adatti a qualsiasi tipo di utilizzo: dai divertentissimi e coloratissimi saltarini ai classici scivoli d’acqua, dalle piramidi da “scalare” al calcio balilla umano, dalla nave dei pirati ai percorsi gonfiabili tutti da giocare. Questi sono soltanto alcuni esempi delle bellissime attrezzature prodotte da Go Leisure, che vi consentiranno di rendere il vostro parco giochi o area ludica uno spazio assolutamente diverso da ciò che si vede solitamente in giro, decisamente più attraente per i bambini e al tempo stesso molto più sicuro. Soluzioni innovative dunque, dal design accattivante e assolutamente sicure per i piccoli fruitori, questo mix è alla base del successo di questa importante azienda. Lo staff sarà inoltre lieto di aiutarti ad individuare la soluzione più adatta a soddisfare le tue esigenze, sulla base della superficie a disposizione. Ti sarà possibile inviare la piantina degli spazi che ospiteranno i prodotti per il gioco e Go Leisure si occuperà di mettere direttamente a punto il progetto perfetto per valorizzare l’area di cui disponi, fase alla quale seguirà un sopralluogo che precede l’inizio effettivo della realizzazione dell’attrezzatura da te prescelta. Anche le fasi di messa in opera saranno gestite direttamente da Go Leisure, che per mezzo dei suoi tecnici specializzati ti consegnerà il prodotto già posizionato e pronto all’utilizzo, per la gioia dei bimbi. Contatta Go Leisure per qualsiasi richiesta o informazione al numero +390392497489.

Acqua pura e personalizzata grazie ai dispenser ufficio IWM

Offrire a tutti la possibilità di potersi dissetare durante l’orario di lavoro, così come al termine di una seduta di palestra o magari all’interno di una sala d’attesa mentre si attende di essere ricevuti, è molto importante ed è una grande testimonianza di attenzione nei confronti dei dipendenti o della propria utenza. Ecco perchè sono sempre di più le aziende che decidono di provvedere ad offrire questo servizio e migliorare così le condizioni dei lavoratori o comunque rendere più piacevole la permanenza di clienti ed utenti all’interno della propria struttura. Se fino a qualche anno fa si ricorreva ai classici boccioni d’acqua, oggi si preferisce puntare sui dispenser d’acqua per l’ufficio, come i vari modelli proposti da IWM i quali trattano l’acqua di rubinetto rendendola ancora più pura migliorandone anche il sapore. Le ragioni che spingono le aziende ad adottare questa soluzione sono da ricercare sia nella qualità dell’acqua che nel costo di approvvigionamento, due argomenti sicuramente interessanti e che meritano grande attenzione per ovvi motivi.

L’acqua del rubinetto infatti, è già salutare di suo in quanto controllata dalle società locali che si occupano della gestione dell’acqua. Grazie ai dispenser ad osmosi inversa IWM, è possibile trattare l’acqua del rubinetto e renderla ancora più cristallina, con la certezza di bere un’acqua decisamente più salutare rispetto quella dei boccioni. Inoltre il costo al litro dell’acqua di rubinetto è decisamente più basso rispetto qualsiasi altra fonte di approvvigionamento, ma i vantaggi non sono finiti qua. Si perché i dispenser acqua IWM per l’ufficio consentono di avere acqua fredda e calda in base alle proprie necessità, ma anche la possibilità di avere dell’acqua gasata o del ghiaccio a piacimento. Non solo un’acqua sicura e bilanciata dunque, ma soprattutto un’acqua personalizzata in base al gusto e alle abitudini di ciascuno.

Lavoro: dopo la Great Resignation è il momento della grande tristezza

In questi ultimi anni sta esplodendo un altro fenomeno che riguarda il mondo del lavoro: dopo la Great Resignation arriva la Great Gloom, la grande tristezza dei lavoratori. Secondo i dati di un’indagine di BambooHR, dal 2020 il termometro che misura la felicità dei dipendenti è sceso a un tasso costante del 6%, con aumento al 9% nell’ultimo anno.

Con il morale dei dipendenti che peggiora di anno in anno, le aziende hanno un ruolo sempre più importante. Quello di innescare il cambiamento e arrestare questa tendenza che secondo la società di consulenza statunitense Gallup sta costando all’economia globale una cifra vicina al 9% del Pil, pari a 8,8 trilioni di dollari.

Investire nella felicità dei dipendenti genera ritorni tangibili

Favorire un clima aziendale positivo, stimolando l’engagement e il benessere dei dipendenti può infatti avere un impatto sulla produttività, rappresentando uno dei driver principali di crescita e sviluppo dell’azienda.

“Gli investimenti nella felicità dei dipendenti possono generare ritorni tangibili e misurabili – afferma Stefano Brigli Bongi, co-founder & cmo di Kampaay -. Se pensiamo che trascorriamo la maggior parte della nostra giornata al lavoro è naturale come sia importante creare un ambiente sereno e positivo, che possa favorire il benessere dei dipendenti, cruciale per aumentarne la produttività ma anche per consentire loro di realizzarsi pienamente come persone. Aspetti che sono sempre più sentiti soprattutto dai Millenial e dalla GenZ che hanno attribuito un nuovo significato al lavoro felice”.

Alti livelli di stress e insoddisfazione

Di fatto, secondo Gallup, nel 2023 l’insoddisfazione e lo stress nel lavoro ha raggiunto picchi storici del 44%. In Italia addirittura il 46% dei dipendenti parla di alti livelli di stress quotidiano.

“Spossatezza, mancanza di energia, stanchezza cognitiva, isolamento lavorativo – evidenzia Michela Romano, psicologa e psicoterapeuta di Santagostino Psiche – sono tutti sintomi generati dal contesto lavorativo e gestiti in modo poco efficace o addirittura sottovalutati. Le cause possono essere molteplici, possono riguardare l’organizzazione degli spazi lavorativi, così come i conflitti interpersonali, lo stile di leadership, il ritmo di lavoro, la mancanza di riconoscimento dei propri meriti, una retribuzione più adeguata in base alla propria qualifica o al tempo speso in ufficio, la gestione del tempo casa-lavoro”.

Trasformare la cultura aziendale per valorizzare il capitale umano

Ma alcune aziende ‘illuminate’ hanno già intrapreso azioni per migliorare il benessere dei dipendenti, investendo risorse volte a trasformare la cultura aziendale per valorizzare il capitale umano, fondamentale per promuovere lo sviluppo dell’organizzazione nel lungo periodo.

“L’attenzione al benessere e alla salute dei dipendenti sta diventando sempre più una priorità per le aziende – spiegano Carlo Majer ed Edgardo Ratti, co-managing partner di Littler Italia, come riporta Adnkronos -. I dati della nostra indagine annuale European Employer Survey 2023 lo confermano: il 70% delle aziende coinvolte ha dichiarato di promuovere azioni volte al benessere dei dipendenti, come chiave per attrarre e trattenere i talenti”.

Elettrodomestici, i consigli per risparmiare durante le pulizie di casa  

A breve ci sarà un cambio delle tariffe elettriche nel mercato tutelato. Non si conosce ancora a quanto ammonteranno le bollette ma, nell’attesa, meglio giocare di anticipo. A partire dalle pulizie di casa. A questo proposito,  Facile.it ha condotto un’analisi approfondita sui consumi dei principali elettrodomestici per la pulizia domestica. Non solo: oltre a evidenziarne i consumi, lo studio segnala anche utili misure per risparmiare.

Lavatrice: meglio a pieno carico 

Iniziando dall’elettrodomestico più comune, la lavatrice, si scopre che un lavaggio con un modello da 9 kg in classe energetica E costa circa 22 centesimi di euro in energia. Per ottimizzare il costo, è consigliabile fare lavaggi solo a pieno carico ed evitare temperature elevate, facendo attenzione anche alle tariffe biorarie.

Asciugatrice: utile, ma costosa 

Passando all’asciugatrice, si evidenzia che un modello da 9 kg in classe A++ può comportare una spesa annuale di oltre 150 euro se utilizzato quotidianamente. Centrifugare bene i capi prima dell’asciugatura e utilizzare l’elettrodomestico a pieno carico sono strategie utili per ridurre i costi.

Ferro da stiro: piccolo, ma energivoro  

Il ferro da stiro, spesso energivoro, può comportare una spesa annuale di circa 58 euro con un consumo medio di 2,2 kWh all’ora. Utilizzarlo quando si ha una quantità significativa di indumenti da stirare ed evitare di tenerlo collegato alla corrente quando non lo si usa sono pratiche consigliate per ridurre i costi.

Aspirapolvere: utilizzo efficiente

L’aspirapolvere, essenziale per le pulizie domestiche di tutti i giorni, può comportare una spesa annuale di circa 26 euro con un consumo medio di 1 kWh all’ora. Per risparmiare, le dritte sono quelle di eliminare i momenti in cui lo si lascia accesso senza usarlo, evitando anche il continuo alternarsi di spegnimento e riaccensione. E’ inoltre consigliabile usare la funzione Turbo solo quando necessario: sui tappeti, ad esempio, e non sui pavimenti. Attenzione poi al filtro; se pulito consente un gran risparmio.

Scopa a vapore: cura e manutenzione fanno la differenza

Infine, la scopa a vapore, utile per igienizzare i pavimenti, può comportare una spesa annuale di circa 40 euro con un consumo medio di 1,5 kWh all’ora. Effettuare regolare manutenzione e utilizzare acqua adeguata, priva di calare, sono pratiche fondamentali per mantenerne l’efficienza e ridurre i consumi. In sintesi, per ridurre i costi delle bollette può essere sufficiente adottare piccole strategie di risparmio energetico e prestare attenzione alla manutenzione degli elettrodomestici.

Driver e valori lavorativi: 4 generazioni a confronto

I giovani della GenZ entrano nel mondo del lavoro portando una prospettiva diversa rispetto alle generazioni precedenti, contraddistinta dal desiderio di coltivare altre dimensioni della vita personale.
Ma se in generale per la GenZ il lavoro perde centralità, non è così per le giovani donne. Smentendo lo stereotipo che vuole gli uomini nel ruolo di ‘breadwinner’, le donne si rivelano vere e proprie ‘equilibriste’, che per affermarsi nella sfera lavorativa sottraggono tempo al proprio benessere.

Emerge dalla ricerca ‘Oltre le generazioni. Esperienze, relazioni, lavoro’, realizzata dal Centro Studi di Valore D, in collaborazione con Behave Lab dell’Università degli studi di Milano. Lo studio indaga la realtà delle 4 generazioni attualmente attive nel mercato del lavoro, Baby Boomers (BB), GenX, Millennials e GenZ.

Copertura sanitaria o worklife balance?

Copertura sanitaria e stabilità contrattuale sono in cima alla classifica dei driver più importanti per i senior, mentre per Millenial e GenZ prevalgono un aspetto esplorativo e l’importanza del worklife balance.

Per le giovani generazioni anche la possibilità di ottenere congedi è un driver importante. Quello che chiedono è un riconoscimento della genitorialità che vada oltre gli stereotipi di genere.
La motivazione a lavorare sulle proprie competenze accomuna invece tutte le generazioni. Ma se l’upskilling emerge in particolare nella GenZ, il reskilling è una richiesta sentita da un Baby Boomer su tre.

Flessibilità, smart working, sostenibilità cruciali per tutti

Flessibilità e smart working emergono come modalità lavorative cruciali per tutte le 4 generazioni, e vengono richieste in percentuali simili da donne e uomini.
Implementare forme di lavoro sostenibile è un driver necessario al benessere, perché consente di bilanciare lavoro e vita privata. Un’esigenza che non appartiene solo ai giovani.

I BB però si sentono poco valorizzati ed esclusi dalla vita aziendale, nonostante persista la voglia di contribuire attivamente e trasmettere il proprio know-how alle nuove generazioni.
Pur mantenendo un certo grado di autorevolezza tra i colleghi, in molti si percepiscono in un limbo di prepensionamento, uno spreco di capitale umano, in particolare chi ha ancora diversi anni da trascorrere in azienda.

Parola di HR: talento non è sinonimo di giovane

Analogamente, anche la GenZ si trova in una zona d’ombra, a cavallo tra l’ingresso in azienda e la piena partecipazione/riconoscimento nell’organizzazione.
Quasi uno su due (47,8%) percepisce la propria età come un ostacolo a far valere le proprie opinioni con colleghi e responsabili.

I Millennials, invece, sono potenzialmente nella loro golden age nell’attuale mercato del lavoro, ma 1 su 3 considera l’età come un ostacolo per ottenere una promozione, e 1 su 4 riscontra difficoltà nello sviluppo professionale e personale.
Tra gli specialisti Hr e Dei emerge poi la messa in discussione del termine ‘talento’ come sinonimo di giovane età.

Le parole più usate per descrivere il talento in azienda, entusiasmo, curiosità, capacità di adattamento, brillantezza, buona volontà, sono senza limiti anagrafici.

Italiani soddisfatti della vita fra le mura domestiche? Solo a metà

Lo ha scoperto Ikea Italia nella decima edizione di Life at home report, il progetto di ricerca internazionale sull’abitare. Solo metà degli italiani (50%) è soddisfatta della vita in casa, e appena il 32% è fiducioso nei prossimi due anni. A ostacolare una migliore vita domestica nel corso del 2023 sono intervenute alcune pulsioni contrastanti. Ad esempio, per il 43% degli italiani la possibilità di rilassarsi è una priorità assoluta nella casa ideale, mentre per il 41% lo è avere una casa ordinata e organizzata. 

A destare preoccupazione sono principalmente la salute delle persone care (46%) e la situazione economica famigliare (45%). Ma anche lo stato dell’economia del Paese (31%) e gli eventi metereologici avversi (24%) che potrebbero colpire la propria casa.
Insomma, dopo la riscoperta della dimensione casalinga durante e dopo la pandemia, oggi il rapporto degli italiani con la vita in casa non segue un’evoluzione lineare.

Condivisione o privacy? Vivere bene o secondo le possibilità?

La casa è il luogo dove accogliamo gli amici, ma anche il nostro porto sicuro. Gli abbracci di una persona cara sono una delle cose che porta più gioia in casa (37%), ridere con gli amici è il principale fattore di divertimento, e sono le persone con cui viviamo a farci sentire più sicuri a casa (32%). D’altronde, avere la giusta privacy è importante per sentirsi soddisfatti e a proprio agio (26%).

C’è poi il “vivere bene” che si scontra con il “vivere secondo le proprie possibilità”.
Ma vivere secondo le proprie possibilità significa optare per le soluzioni più economiche, perché molti si trovano ad affrontare una crescente pressione per quanto riguarda la propria condizione finanziaria.

Tecnologia: un’alleata per la sicurezza

L’evoluzione del concetto di casa è il frutto di alcune direttrici, che dall’ultimo decennio fanno parte della nostra vita domestica.
La prima è sicuramente la tecnologia, passata da ‘terza incomoda’ ad alleata spesso discreta e silenziosa per rendere la casa più efficiente.

Oggi solo il 17% degli italiani pensa di passare troppo tempo davanti a uno schermo, mentre il 22% ritiene che avere accesso a internet fa sentire più sicuri in casa. Un dato maggiore rispetto a disporre di un sistema di allarme, che si attesta al 15%.

Sostenibilità: la soluzione per il benessere

Negli ultimi dieci anni la definizione di vivere bene si è ampliata fino a includere salute, benessere e sostenibilità. Dieci anni fa contavamo sulle attività fuori casa per migliorare il nostro benessere, ma negli ultimi due anni è stata proprio la casa a rispondere a questa domanda.

Anche la sostenibilità ha varcato la porta di casa, riferisce Askanews, ma nonostante l’aspirazione verso uno stile di vita più in armonia con la natura, il percorso è ancora lungo. Solo il 24% degli italiani afferma che la casa è in grado di rispondere a questo desiderio.

La nuova frontiera dei criminali informatici? I dispositivi mobili

Nel 2023, Kaspersky ha rilevato un significativo aumento degli attacchi ai dispositivi mobili. Questi reati hanno raggiunto il numero enorme di circa 33,8 milioni, con un incremento del 52% rispetto all’anno precedente. L’adware è risultato essere la minaccia più diffusa, e rappresenta il 40,8% di tutti gli attacchi rilevati. Durante il Mobile World Congress, Kaspersky ha presentato un’analisi approfondita delle minacce verso i device mobile, evidenziando la crescente diffusione dei rischi per la sicurezza.  

Aumenta l’adware, cala il numero di Trojan bancari

L’adware è stato identificato come il pericolo predominante: costituisce il 40,8% di tutte le minacce rilevate. Invece il numero di Trojan bancari è diminuito a 153.682, mentre gli attacchi che utilizzano i mobile banker sono rimasti relativamente stabili.

La minaccia nascosta nelle app

I criminali informatici distribuiscono queste minacce attraverso sia gli app store ufficiali sia quelli non ufficiali. Nel 2023, sono state osservate numerose applicazioni dannose su Google Play, tra cui false app di investimento che utilizzavano tattiche di social engineering per acquisire dati personali, soprattutto numeri di telefono e nomi completi, che venivano poi aggiunti ai database utilizzati per le frodi telefoniche. Le mod malevole di Whatsapp e Telegram, progettate per rubare i dati degli utenti, sono un altro vettore di attacco molto diffuso. 

La tempesta dopo la calma 

“L’incremento di attività malware e riskware per Android nel corso del 2023 segna un cambiamento preoccupante dopo un periodo di relativa calma. Raggiungendo, entro la fine dell’anno, livelli che ricordano quelli dell’inizio del 2021, questo aumento sottolinea la significativa minaccia che gli utenti devono affrontare” commenta Anton Kivva, Mobile Security Expert di Kaspersky. “È un forte avvertimento di quanto sia importante prestare sempre attenzione e di implementare misure di sicurezza per proteggersi dalle minacce informatiche in continua evoluzione”.

Come proteggersi dai pericoli 

Per proteggersi da tali minacce, Kaspersky consiglia di scaricare applicazioni solo dagli store ufficiali come Apple App Store, Google Play o Amazon Appstore. Le app di questi siti non sono sicure al 100% ma almeno vengono controllate dai responsabili dello store e c’è un sistema di filtraggio: non tutte le app riescono ad accedervi. Controllare le autorizzazioni delle app che si utilizzano e riflettere attentamente prima di autorizzare un’app, soprattutto quando si tratta di autorizzazioni ad alto livello di rischio come i servizi di accessibilità.

Installare una soluzione di sicurezza affidabile che permette di rilevare app e adware dannosi prima che inizino a causare problemi sui dispositivi. Aggiornare sempre il sistema operativo e le applicazioni importanti: molti problemi di sicurezza possono essere risolti installando versioni aggiornate del software.

Italia regina di appeal turistico: è prima nell’European Tourism Reputation Index

L’Italia conquista la vetta della classifica generale della reputazione turistica europea, secondo l’European Tourism Reputation Index (ETR Index) di Demoskopika. Questo studio, integrato nella consueta analisi della reputazione dei sistemi turistici regionali italiani, confronta le principali destinazioni turistiche europee, tra cui Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Svezia, Grecia e Portogallo. Nel 2023, l’Italia primeggia in tre indicatori su cinque, dimostrando la sua eccellenza nella ricerca della destinazione, popolarità e fiducia secondo Tripadvisor.

Il trionfo del Trentino-Alto Adige 

Nel contesto dei sistemi turistici regionali italiani, il Trentino-Alto Adige mantiene saldamente la prima posizione nel Regional Tourism Reputation Index per il settimo anno consecutivo. Con 112,1 punti, la regione si conferma imbattibile grazie alla sua visibilità sui portali turistici istituzionali e al social appeal tra gli stakeholder.

La Sicilia, con un significativo salto di cinque posizioni rispetto all’anno precedente, si posiziona al secondo posto nel medagliere complessivo, superando la Toscana. Il sistema siciliano eccelle sia come destinazione turistica ricercata che come popolare online, secondo i comportamenti dei consumatori.
Il Veneto si piazza al terzo posto con 102,8 punti, grazie a risultati significativi in vari indicatori, tra cui la fiducia dei turisti, la visibilità sui canali social e la valutazione dell’offerta ricettiva.

Infine, la Basilicata si aggiudica il primato del sistema ricettivo “più apprezzato” d’Italia, con 112,9 punti, basato sulle valutazioni positive dei turisti su oltre 4 mila strutture analizzate.

Italia, Spagna e Germania sul podio 

L’Italia si conferma leader con 109,1 punti nell’European Tourism Reputation Index, seguita dalla Spagna (105,3 punti) e dalla Germania (101,6 punti). Tuttavia, l’Italia si colloca al quinto posto nella classifica parziale del Rating Social Reputation, evidenziando uno sfruttamento meno efficace dei canali istituzionali rispetto a concorrenti come Spagna, Portogallo, Grecia e Germania.

La Spagna si distingue come la destinazione “più social d’Europa” e si posiziona al secondo posto per la fiducia dei turisti, con 31,7 milioni di recensioni su Tripadvisor nei 12 mesi del 2023.
La Germania ottiene il terzo posto grazie a una performance equilibrata in tutti gli indicatori. Si colloca sul podio per la valutazione del sistema ricettivo e la ricerca della destinazione.

Le mete più social d’Italia

Il Trentino-Alto Adige si conferma “destinazione più social d’Italia” con 127,8 punti, seguito dalle Marche (108,8 punti) e dall’Emilia Romagna (104,9 punti).
La Sicilia domina la ricerca online con 12,6 milioni di pagine indicizzate, ottenendo il massimo punteggio nell’indicatore “Ricerca della destinazione”. Lombardia e Piemonte spiccano come nuove entrate con quasi 8 milioni e 7,9 milioni di pagine indicizzate rispettivamente.
Sei regioni si contendono la popolarità online, con la Sicilia al primo posto, seguita da Sardegna, Toscana, Puglia, Calabria e Liguria. La Sicilia, con una media di interesse nel tempo pari a 52 punti, guida la classifica dell’indicatore “Popolarità della destinazione”.

In sintesi, l’Italia si conferma come una delle destinazioni turistiche più ambite in Europa, con le regioni italiane che si distinguono per l’appeal sociale, la reputazione online e la popolarità tra i turisti. La diversità e l’attrattiva delle varie regioni contribuiscono al successo complessivo dell’Italia nel panorama turistico europeo.

PNRR: l’Italia raggiunge il 53% degli obiettivi di digitalizzazione

Il PNRR mette a disposizione risorse mai viste prima per la digitalizzazione del paese: 47 miliardi di euro dal 2021 a giugno 2026, di cui 40 miliardi della Missione 1, più le iniziative di digitalizzazione di altre cinque Missioni, pari al 37% di tutte le risorse europee dedicate alla trasformazione digitale nel Next Generation EU. Più di tutti gli altri Paesi in Europa. La Spagna, infatti, prevede di spendere per il digitale 20 miliardi di euro, la Germania 13, la Francia 9, e altri 19 Stati meno di 2 miliardi.

Inoltre, l’Italia ha già realizzato il 53% delle milestone e dei target concordati con l’Europa (151 dei 290 previsti), e a oggi siamo il Paese con maggiori risultati raggiunti nella trasformazione digitale nell’ambito del PNRR.

Ora la partita si fa seria

Ma ora la partita si fa seria, con molti nuovi target da raggiungere, per cui sono attesi risultati con effetti concreti sull’economia e il benessere collettivo. Lo evidenzia la ricerca dell’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano.

“Si apre una nuova fase per l’Agenda Digitale dell’Italia, ancor più ricca di opportunità e di criticità che in passato – afferma Alessandro Perego, Direttore scientifico -. Mentre siamo impegnati a realizzare nei tempi previsti gli interventi del PNRR, è necessario pensare a come dare un futuro sostenibile alla trasformazione digitale. È importante farlo ora, mentre entriamo nella fase più critica del Piano e impostiamo le politiche di coesione, per garantire continuità d’azione e un uso corretto delle risorse disponibili”.

La sfida della PA

La PA è fondamentale nell’attuazione del PNRR e nel raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale. Almeno il 60% delle risorse del Piano (nello specifico il 33% di quelle della Missione 1 per la trasformazione digitale) sono destinate a PA centrali, locali o imprese pubbliche. Tutte le risorse sono gestite e rendicontate da PA.

In particolare, entro fine 2024 l’Italia deve confermare i target di fine 2023 sui tempi di aggiudicazione delle gare pubbliche, su quelli per realizzare quanto previsto e sulla gestione dei relativi pagamenti.
Deve poi spedire almeno 3 milioni di lettere di conformità e generare un gettito fiscale, da queste, di almeno 2,7 miliardi di euro, deve ridurre del 65% le cause pendenti nei tribunali ordinari e del 55% quelle nelle corti di appello civili.

Una digitalizzazione non lineare

A livello geografico, però, si confermano ampie differenze tra le Regioni italiane e il divario endemico tra le Regioni del Mezzogiorno e quelle del Centro-Nord.

“Se vogliamo ridurre i divari storici dell’Italia con altri Paesi e tra i nostri stessi territori, servono strategie differenziate che raccordino il livello nazionale a quello regionale. L’attuazione dell’agenda digitale deve essere portata avanti con strategie multilivello – spiega Michele Benedetti, Direttore dell’Osservatorio Agenda Digitale -, che tengano conto anche degli effetti degli interventi sulla riduzione delle disuguaglianze economico-sociali”.

Come compilare il curriculum vitae perfetto? Tutti i consigli “giusti”

“Il curriculum vitae è un documento fondamentale per la ricerca di lavoro ed è la prima cosa che i selezionatori vedranno di te. È, quindi, importante che sia scritto in maniera incisiva, efficace e coerente con la posizione a cui si aspira”. Parola di Salvatore Caruso, Executive manager di JHunter.

Insieme ad Adnkronos/Labitalia, Caruso fornisce i consigli per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. “Quando si è agli inizi della propria carriera – spiega -, una pagina può essere sufficiente e permetterà al nostro cv di essere più di impatto. Il linguaggio deve essere chiaro e conciso, e ovviamente bisogna prestare attenzione all’ortografia e alla grammatica”.
Insomma, un buon cv non dovrebbe superare due pagine, a meno di non vantare un’esperienza lavorativa molto lunga.

Scegliere il formato corretto

“Esistono – ricorda l’head hunter – tanti tipi di formati per creare un cv: non esiste un formato migliore, ma bisogna scegliere quello che ci permette di evidenziare le nostre competenze e qualità, e che sia coerente col tipo di ruolo per il quale ci candidiamo. La struttura del cv è importante per renderlo facile da leggere e comprendere”. Ma alcuni elementi devono essere sempre presenti in un curriculum.

Le informazioni personali, che riguardano la prima sezione del cv, devono essere concise e complete. A queste dovrebbe seguire una breve dichiarazione che riassuma gli obiettivi professionali.
“Se abbiamo già maturato esperienze lavorative devono essere riportate in ordine cronologico inverso, riportando il nome dell’azienda per cui abbiamo lavorato e il ruolo che abbiamo ricoperto”, puntualizza Caruso.

È utile far emergere alcuni tratti personali

Va poi presentato in maniera sintetica il percorso di studi, sempre in ordine cronologico inverso, evidenziando il titolo di studio conseguito, l’istituto e la data.

“Segue la sezione ‘Competenze’ – aggiunge Caruso -: qui è importante riportare le competenze, tecniche e soft, che fanno emergere come il nostro profilo professionale sia in linea con la posizione a cui si ambisce. Solitamente un cv si conclude con l’elenco delle attività extracurriculari e degli interessi. Non è una sezione fondamentale, ma può essere utile per far emergere alcuni tratti personali. La foto, invece, non è una scelta obbligata, ma inserire una foto sul cv può essere utile per completare una presentazione. In tal caso, preferire una foto in formato fototessera, che trasmetta serietà e professionalità”.

Anche l’AI seleziona il CV

Nella scrittura di un cv non è da sottovalutare, poi, l’impiego dell’Intelligenza artificiale da parte delle aziende per automatizzare i processi di selezione.

“Per fare in modo che il nostro cv possa essere efficace anche per i sistemi di AI è importante usare alcuni accorgimenti – continua Caruso -. Prima di tutto, bisogna usare un linguaggio semplice e diretto, in quanto i sistemi di AI faticano a comprendere il linguaggio complesso o figurato. Occorre poi inserire nel proprio cv le parole chiave specifiche, rilevanti per la posizione a cui ci si candida. È importante anche scrivere un cv di una lunghezza contenuta, in quanto i sistemi AI possono scansionare solo un numero limitato di parole”.

Il benessere in azienda nel 2024 è una priorità. Mai più stress e clima tossico 

Sono cinque le attività suggerite da Amajor per promuovere il benessere in azienda. La prima è mettere i valori al centro della strategia di sviluppo, anche con la creazione di spazi dedicati, come le ‘design thinking rooms’, che favoriscono l’interazione e il confronto positivo.
Organigrammi chiari e riunioni settimanali, invece, promuovono la diffusione pratica dei valori aziendali.

La seconda attività suggerita è creare un sistema che valuti il potenziale di ciascun collaboratore attraverso riunioni periodiche e trasparenti. Favorire momenti di ascolto e comprensione contribuisce al miglioramento della produttività e al benessere complessivo del personale.

La formazione come crescita personale

La terza attività riguarda l’utilizzo di un sistema di ascolto per creare piani di sviluppo condivisi. La formazione, vissuta come momento di crescita personale, diventa un catalizzatore per l’aumento dell’autostima e del benessere individuale.

La quarta verte poi sul coinvolgimento dei dipendenti nelle iniziative aziendali.
Favorire l’attiva partecipazione delle risorse attraverso la creazione di nuovi progetti e team misti rompe con le dinamiche consolidate, e permette alle persone di sentirsi parte integrante dell’azienda, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi.

Una visione con le persone al centro 

L’azienda deve poi attivarsi per promuovere una ‘cultura dell’errore’, ovvero rendere le risorse consapevoli che l’errore non è colpa, ma un’opportunità di apprendimento. Come? Incentivando i team a identificare e risolvere gli errori insieme, accelerando lo sviluppo e creando un senso più profondo di appartenenza e benessere.

La chiave per il successo nel 2024 sembra, quindi, essere una visione aziendale che mette le persone al primo posto, investendo nel loro benessere per favorire una crescita sostenibile e una maggiore produttività.